Celebrata in San Domenico la Giornata mondiale dei diritti dei minori

Il primo diritto? È quello alla vita. E a una vita felice. Non si può certo dire non felice quella di chi, più che “senza una gamba”, vive “con una gamba”. Una sola, l’altra non si è mai formata, e l’ecografia lo aveva rivelato ai genitori di Arturo Mariani, i quali hanno scelto di dire sì alla vita del loro figlio. Che ora gira l’Italia a testimoniare che, anche con una gamba sola, si può essere felici e anche bravi nello sport.

Con questa bella e significativa testimonianza di un ragazzino ora cresciuto che il diritto alla vita, alla felicità, all’uguaglianza gioisce di goderli il Comune di Rieti, nell’ambito del progetto “Insieme per costruire ponti”, ha voluto animare la Giornata mondiale dei diritti dei minori, invitando gli studenti delle scuole superiori e delle ultime classi di scuola media degli istituti cittadini alla bella mattinata svoltasi in San Domenico, in stretta sinergia col vescovo Pompili che Mariani aveva incrociato allorché volle intervistarlo, come pastore di Chiesa terremotata, nel libro Vita nova. Il momento che ha cambiato tredici personaggi: il secondo libro scritto dal giovane romano che gioca nella Nazionale di calcio amputati del Csi, dopo il suo primo libro Nato così. Diario di un giovane calciatore senza una gamba, in cui racconta la sua esperienza.

E proprio “Nato così a vita nuova” era intitolato l’incontro di martedì mattina – coordinato da Letizia Rosati, consigliere comunale delegato per la scuola – che ha raccolto nel tempio domenicano oltre 450 studenti. Seconda occasione, per Mariani, di parlare a giovani in terra reatina, dopo che nel gennaio scorso aveva portato la sua testimonianza al meeting organizzato dalla Pastorale giovanile della diocesi a Leonessa, su invito dell’amico monsignor Pompili.

Ed è stato proprio don Domenico, dopo i saluti dell’assessore ai Servizi sociali Giovanna Palomba, del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Giovanni Lorenzini, del consigliere comunale con delega allo sport Roberto Donati, del Garante cittadino per i diritti dell’infanzia Luigi Conti, a introdurre l’incontro: «Libertà non è fare quel che si vuole ma possibilità di fare il meglio», ha detto il vescovo ai tanti ragazzi convenuti in San Domenico, invitando ad accogliere questa speciale «lezione che non nasce dai libri ma dal corpo di Arturo». Perché «a noi adulti magari ci schivate», un giovane come Arturo è più ascoltabile dai giovani, anzi «noi adulti dobbiamo migliorare sicuramente nell’ascolto di voi giovani», dirà più tardi monsignore rispondendo alla domanda di uno studente.

Bella lezione, quella di Arturo, nell’invitare i ragazzi a guardare la vita con gioia e positività, lui che è nato grazie «al sì alla vita che i miei genitori dissero quando presero la decisione di farmi nascere e non abortire… Immaginiamo se ogni volta che ci troviamo dinanzi a un problema riuscissimo a dire sì… Ogni volta che ci lamentiamo ci va tutto nero, peccato più grande dimenticarci della bellezza che siamo noi e che abbiamo intorno».

E ha raccontato della sua crescita, della sua fanciullezza in cui quando si giocava a pallone per strada nessuno voleva sceglierlo, e però era già bravo a giocare. E, con tutta l’ironia di chi sa prendere la vita con gioia, di quella volta in cui un ragazzino per soffiargli la palla si avventò contro la “gamba finta”, la protesi in acciaio, e non se lo sarebbe più dimenticato… Poi quella protesi l’ha lasciata. Cercando su internet notizie di ragazzi con una gamba sola, e di ragazzi con una gamba sola che giocano a calcio. E decise di buttar via la pesante e ingombrante protesi. «Con le stampelle mi sentivo libero, spiccavo il volo», dice rispondendo alla domanda di uno degli studenti.

«Guardiamoci allo specchio: ci piacciamo come siamo? Pensiamo che i difetti che ci guardiamo li vediamo anche negli altri». E invece vedersi in positivo aiuta a vedere tutto attorno a noi in modo positivo: «Sono nato “con una gamba sola”: cambia tutto a dire così anziché a dire “senza una gamba”, qualsiasi cosa io voglio posso farla “con una gamba”». Mariani ha annunciato che uscirà presto il suo terzo libro. Già pronto il titolo: Sei il problema e la soluzione di te stesso.

E per un amante del calcio, l’invito a tifare, per un giorno, la squadra reatina: da parte del consigliere Donati, il dono della maglia numero 10, col suo nome, dell’Fc Rieti. Presto, fanno sapere dal Comune, Arturo tornerà a Rieti per seguire una partita della squadra amarantoceleste allo Stadio Scopigno.