Arte e preghiera: inaugurata la mostra “Il volto di Cristo” di padre Franco Nicolai

Padre Franco Nicolai oggi è il guardiano del convento dei cappuccini di Colle San Mauro, ma per cinquant’anni è stato missionario in Africa.

Ma non solo: è anche un pittore, figlio d’arte, e questa sua capacità artistica l’ha messa a frutto anche nell’evangelizzazione. In missione l’ha usata per comunicare, poichè a volte l’immagine ha una presa più diretta rispetto alle parole e ai concetti. Ma il principio che resta valido anche dalle nostre parti, così il frate cappuccino ha pensato di proporre per il tempo di Quaresima un’esposizione di sue personalissime letture del volto di Cristo.

Una sorta di personale via crucis offerta non tanto come esperienza estetica, ma come suggerimento di preghiera.

La disposizione è a forma di “L” e arriva fino a toccare il presepe monumentale realizzato dal maestro Francesco Artese e tornato visibile protetto da un vetro proprio in coincidenza con la mostra di padre Nicolai.

E a tal proposito frate Franco suggerisce una lettura che va dal momento della nascita di Gesù, per poi seguire, dopo il grande silenzio che precede la vita pubblica del Cristo, i momenti dell’annuncio del Vangelo fino il dramma della Passione, raccontato tramite opere realizzate con materiali molto diversi: dal carboncino su carta, al rilievo plastico, dalle esecuzioni a matita fino alla pittura a olio.

Particolarmente drammatica è una tavola in cui il profilo del crocifisso si confonde con quello di un agnello morto e appeso a un chiodo, realmente piantato nel legno.
Ma alla Passione e alla morte, segue la gloria della Risurrezione: l’ultima opera mostra Gesù che immerso nella luce torna verso il padre.

Una interessante proposta per fermarsi su ogni volto, leggere la piccola didascalia che l’accompagna e soffermarsi in riflessione, un invito alla preghiera prezioso nel cammino che attraverso la Quaresima porta al triduo della Passione e alla gioia della Pasqua.