Accompagnare alla morte ricordando la resurrezione. Il vescovo prega al cimitero per i caduti del coronavirus

La preghiera del Padre nostro, poi L’Eterno riposo, per chiedere che le anime delle sorelle e dei fratelli defunti riposino in pace. È nello stile della massima semplicità che si è svolto ieri pomeriggio un momento di preghiera presieduto dal vescovo Domenico nel cimitero di Rieti.

Un gesto compreso nel “Venerdì della Misericordia” promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana per affidare alla misericordia del Padre tutti i defunti nella pandemia del Covid-19 e per esprimere la vicinanza della Chiesa a quanti sono nel pianto e nel dolore.

In questo contesto, mons Pompili ha sottolineato l’importanza di tornare all’essenziale. L’emergenza, infatti, «Ci porta a riscoprire ciò che è necessario togliendo tutto il resto, che è superfluo, nell’attesa che si possa tornare, per ciascuno di questi defunti, a poter celebrare le esequie in parrocchia».

L’impossibilità di poter celebrare i funerali si aggiunge, infatti, all’altra «non meno straziante» di dover «vivere il momento drammatico della malattia lontano dai propri cari». In questo senso, la visita al cimitero dei vescovi italiani è stata un modo per abbracciare idealmente chi ha perso la vita e i loro parenti, ma anche «per riscattarsi da questo strazio» grazie alla «cura materna della Chiesa», che sostiene nel momento del dolore e accompagna al cimitero «non tanto per ricordare la realtà della morte», ineliminabile nonostante ogni tentativo di rimozione e oblio, quanto per «ricordarci che c’è la resurrezione»: la «realtà in cui tutti speriamo».